Seminari 2012

Ciclo I: La teoria nelle valutazioni

coordinato da Laura Tagle

L’approccio della valutazione basata sulla teoria si è imposto recentemente come uno dei più diffusi nell’ambito delle politiche sociali, dello sviluppo, e delle politiche pubbliche in genere. Il seminario se ne è occupato a più riprese nei cicli precedenti, discutendo articoli di Huey Chen, Carol Weiss, Ray Pawson, Patricia Rogers. La pubblicazione del volume di Sue Funnell e Patricia Rogers Purposeful Program Theory (Sage, 2011) è al centro di due seminari:

17 aprile 2012

Serenella Stasi e Sabrina Spaguolo introducono Purposeful Program Theory:

23 aprile 2012

Incontro con Patricia Rogers, e presentazione di Better Evaluation

Ciclo II: Innovare le pratiche della valutazione per contribuire alla democrazia

I quattro seminari del Ciclo propongono ai partecipanti di riflettere collettivamente sulle tensioni e sollecitazioni poste alla valutazione da una serie di innovazioni nelle tecnologie e nelle pratiche amministrative. Tali innovazioni mutano, infatti, il contesto istituzionale e tecnologico e, allo stesso tempo, l’insieme delle aspettative e convinzioni sul “valutatore” e sul suo ruolo nei confronti dei soggetti pubblici e privati interessati alle politiche pubbliche. Il Ciclo intende, in particolare, esplorare i legami tra le varie innovazioni ed il contributo della valutazione ad una trasformazione in senso democratico del rapporto tra amministrazione e cittadini. Tale contributo è stato analizzato in modo più esplicito ed approfondito da alcuni dei Classici (e.g., Greene, House, Weiss).

Quali innovazioni Il ciclo tratterà di due tipi di innovazioni: quelle nelle tecnologie e quelle nelle istituzioni. Le innovazioni nelle tecnologie (Open Data, software di programmazione, la possibilità di creare e diffondere video) influenzano sia le politiche (il modo in cui sono concepite ed attuate), sia la valutazione (il modo in cui le politiche sono giudicate e le caratteristiche del dibattito pubblico sulle politiche). Esse consentono una creazione di senso autonoma, diffusa e rapida, così modificando sia il mondo entro il quale si fa valutazione, sia l’assetto e la funzione stessa della valutazione. Tali innovazioni investono tutti i compiti e gli aspetti delle valutazioni: dalla domanda di valutazione, attraverso il modo di fare ricerca (disponibilità di dati, i soggetti che ne dispongono, la tipologia di dati, i modi di trattarli, le modalità di raccolta e di interazione), fino al modo di rappresentarne ed utilizzarne i risultati (le modalità e gli strumenti della disseminazione).
A quelle tecnologiche vanno aggiunte le innovazioni istituzionali: negli ultimi 15 anni pratiche valutative sono state introdotte in numerosi ambiti di policy, con risultati variabili e controversi e con una grande varietà di costruzioni istituzionali. Tale varietà è, probabilmente, positiva in una fase di innovazione e creazione. La fase vissuta finora lascia, tuttavia, aperte numerose questioni: – l’indipendenza sostanziale dei soggetti che svolgono le valutazioni non appare tutelata da adeguate costruzioni istituzionali; – manca tuttora un dialogo pubblico sulle politiche; – il mercato della valutazione è attualmente ristretto, segmentato, e confuso con altri mercati (p.es., quello dell’assistenza tecnica o della progettazione); – il rapporto tra amministrazione e soggetti di mercato (o di terzo settore) che collaborano alla definizione, attuazione e valutazione delle politiche è confuso e non ben esplorato nelle sue implicazioni; – la grande maggioranza delle pratiche valutative è richiesta dalle amministrazioni, e si trova, quindi, nella sfera dell’esecutivo. Sono ancora poche le pratiche valutative svolte per le assemblee legislative e quelle innescate dai privati (p.es., fondazioni, parti sociali). Esiste ormai una mole di lavori che fanno il punto sull’evoluzione delle pratiche valutative in Italia, a livello nazionale, comunitario e internazionale. Numerosi partecipanti al Seminario dei Classici hanno contribuito o realizzato una parte di questi lavori.

Obiettivi e struttura del Ciclo Obiettivo del Ciclo nel suo complesso è riflettere sulle implicazioni per le pratiche, per le politiche, e per l’assetto della valutazione delle seguenti innovazioni:

    1. tra le innovazioni tecnologiche, quelle relative a:
  • la creazione e diffusione di informazioni amministrative, essenzialmente attraverso il movimento degli Open (Government) Data;
  • la disponibilità di software che consentono di modellizzare fenomeni emergenti (e.g. Netlogo)
    2. tra le innovazioni istituzionali, i cambiamenti che la costruzione istituzionale degli ultimi anni ha apportato alle pratiche valutative. Con le sessioni del Ciclo ci si domanda come si sta muovendo la comunità della valutazione in risposta ai cambiamenti intervenuti nel mondo in cui essa è immersa. La domanda non è puramente “accademica”: ciascuna sessione ambisce a scambiare e costruire idee che possano sostanziare l’agire individuale delle/dei partecipanti al Seminario nelle rispettive realtà lavorative e associative di riferimento.

Ciascuna sessione affronterà le implicazioni di un gruppo di innovazioni. Tutte si baseranno sugli apporti desumibili dai Classici moderni e si avvarranno della partecipazione di attivisti, studiosi e amministratori.
Il Ciclo è organizzato da Laura Tagle.

Sessioni

1. Gli Open (Government) Data: utilizzazione e creazione La sessione, nella forma di un seminario che prevede una presentazione fatta dagli ospiti, verte sui concetti, temi e problemi fondamentali relativi alla costruzione, diffusione e utilizzo del dato amministrativo in un’ottica Open.
Ospiti: Vittorio Alvino (OpenPol) e Aline Pennisi (Ministero dell’Economia)
Organizzatrice: Laura Tagle

24 maggio 2012



2. Gli Open (Government) Data: conseguenze operative per valutatori interni ed esterni e per il dibattito pubblico. La sessione, nella forma di una tavola rotonda, coinvolgerà soggetti esterni e partecipanti al Seminario dei Classici in una discussione sulle conseguenze dell’affermarsi delle innovazioni auspicate dal movimento degli Open (Government) Data per:
– l’amministrazione ed i suoi funzionamenti interni e nel rapporto con gli altri soggetti istituzionali e con i cittadini;
– l’assetto della valutazione (chi richiede e utilizza le valutazioni; chi le fa, come valutatore interno o esterno; le domande di valutazione; il dibattito pubblico sulle politiche; le posizioni dell’amministrazione).
In particolare, in che direzione la possibilità di scrutinio pubblico diffuso, decentralizzato e non necessariamente “esperto” (o diversamente esperto) cambia il ruolo del valutatore? Come interferisce con le dinamiche partecipative (laddove sono state innescate)? Come modifica i valori che entrano nei giudizi sulle politiche pubbliche?
La sessione è organizzata in congiunzione con l’associazione Effeddì.
Ospiti: Vittorio Alvino (OpenPolis), Aline Pennisi (Ministero dell’Economia), soci Effedì
Organizzatrice: Laura Tagle

6 giugno 2012

  • Presentazione (pdf)
  • Report, di Laura Tagle

4 luglio 2012

  • Presentazione (pdf)



3. Innovazioni istituzionali: cosa resta da fare? Cosa va conservato, cosa distrutto, cosa rifatto?
La sessione ha il fine di consentire una riflessione collettiva su quanto conseguito finora dalla complessa (caotica?) costruzione istituzionale sulla valutazione negli ultimi 15 anni in Italia. La costruzione istituzionale ha creato un’esperienza che va apprezzata nei suoi risultati, negativi e positivi; nei problemi che lascia aperti; nelle prospettive di mutamento; nella possibilità che apre all’affermazione di buone pratiche valutative in un’ottica pluralista, che, cioè, utilizzi in modo consapevole i vari approcci alla valutazione. Basata su brevi presentazioni, la sessione impegna le/i partecipanti in una conversazione finalizzata a sostanziare il loro impegno individuale nei rispettivi ambiti disciplinari, istituzionali, associativi.
Ospiti: da definire
Organizzatrici: Nicoletta Stame e Laura Tagle.

4. Innovazioni tecnologiche e ricerche valutative
Mutamenti tecnologici interessano le modalità utilizzabili per la ricerca. In particolare, la tecnologia consente adesso di studiare sistemi complessi attraverso una modellizzazione “diffusa”: programmi (p.es., netlogo) sono disponibili facilmente (gratis e di open source), rapidi, relativamente facili da usare e, almeno nelle intenzioni, capaci di analizzare fenomeni emergenti.
Il seminario, che parte da una breve dimostrazione pratica, impegna le/i partecipanti in una discussione sulle implicazioni di queste possibilità per la valutazione di programmi complessi.
Organizzatrici: Laura Tagle e Veronica Lo Presti,
Data: da definire