L’impostazione della valutazione pluralista, alla base dell’antologia “Classici della Valutazione” (curata da Nicoletta Stame, 2007) e del seminario sui classici, orienta l’attività del Laboratorio. Essa si fonda sul presupposto secondo cui esistono diversi modi di valutare le politiche, i programmi e i progetti e che occorre conoscerli, per comprendere quale sia il più adatto rispetto alla situazione che si intende valutare (situational responsiveness). Entro questa logica non esiste un metodo che possa imporsi sugli altri. Al contrario, nella pratica possono capitare diverse situazioni in cui l’evaluando o le domande di valutazione richiedano l’utilizzo di approcci differenti e, quindi, l’uso di diversi metodi talvolta anche integrati tra loro (mixed methods). Per LVD, questa idea di pluralismo metodologico si accompagna alla ricerca del metodo democratico con cui fare valutazione.
Si collocano in questa dimensione:
- l’iniziativa “Dialogo tra approcci”
- il Documento “Cosa intendiamo con le parole che usiamo?”: uno strumento utile a committenti e valutatori per fare chiarezza sulla terminologia utilizzata nelle valutazioni